Continuità
Quando nel 1954 Ernesto Nathan Rogers arriva a dirigere Casabella - cui aggiunge il termine Continuità - il concetto dell’architettura come rappresentazione dei valori non solo di una comunità ma dell’intera società, si evince proprio dai temi trattati nei primi numeri della rivista.
Oltre al disegno e alla tecnologia, è chiaro che per Rogers, affrontare il tema dell’architettura spontanea non implichi affatto il rischio di sfociare in quelle derive populiste o vernacolari, ma rivela soprattutto un interesse verso quei temi architettonici che fanno riferimento non solo all’architettura “alta”, ma anche a quel mondo contadino, o per meglio dire a quell’universo nel quale si configurano gli elementi di una proto-architettura dalla quale si possono derivare tipi e soluzioni che, senza scadere nel vernacolo, fanno piuttosto riferimento all’archetipo; dove l’archetipo, appunto, è inteso nel senso di tradizione.
Nella tesi che ho seguito, dunque, era questo il tipo di approccio che si è cercato, al fine di ritrovare nel territorio di Montalcino tutti quegli elementi che lo hanno caratterizzato nel tempo, e attraverso essi, poter trovare la modernità all’interno della tradizione.
G. Guaragna
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE